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Assegno divorzile una tantum: i vantaggi

Il coniuge obbligato al mantenimento dell’ex può versare l’assegno divorzile in un’unica soluzione, anziché mensilmente.

Sebbene questa possibilità non sia alla portata di tutti, presenta innegabili vantaggi, specie per l’ obbligato: innanzitutto tale versamento è ceramente commisurato alle disponibilità economiche di chi lo versa, ma non tiene conto del tenore di vita raggiunto durante il matrimonio.
Inoltre, il coniuge che lo riceve non potrà più avanzare richieste future e resta escluso dalla percezione di una quota del TFR del conige obbligato. Non solo, non potrà più neppure vantare diritti sulla pensione di reversibilità in caso di decesso dell’ex coniuge.

Vi sono poi anche benefici fiscali: la somma versata una tantum non viene tassata, al contrario di quanto capita per l’assegno erogato mensilmente.

Gli elementi per determinare l’assegno una tantum sono gli stessi che vengono tenuti in considerazione per quello tradizionale, cioè: la durata del matrimonio, le cause che ne hanno determinato la fine, l’età del percettore e i motivi per i quali non può mantenersi, il redditi dei coniugi e la loro partecipazione all’economia domestica durante il matrimonio.

Se è vero che chi lo riceve non potraà vantare pretese future, è anche vero che non subirà le conseguenze di eventuali difficoltà economiche dell’obbligato o del suo prematuro decesso.

Il versamento in un’unica soluzione è possibile solo in caso di divorzio e solo se entrambi i coniugi sono d’accordo.
Può essere compensato/ sostituito anche dalla cessione di un’immobile o di una proprietà. E questo può essere un ulteriore vantaggio.