Non é raro che si creino tensioni quando in una famiglia separata uno dei genitori riforma una coppia stabile o una nuova famiglia con un’altra persona.
Sorge spesso l’esigenza di limitare o regolamentare il rapporto e la frequentazione dei figli con il nuovo compagno/a o famiglia/ dell’ex. Bisogna distinguere se questa preoccupazione sia giustificata da un reale disagio che possano avvertire i figli o sia, invece, frutto di risentimento o gelosia dell’altro genitore.
All’avvocato capita spesso di sentirsi chiedere se esista una regola che disciplini tali situazioni: la risposta è negativa, l’unico criterio è quello di accertare ed assecondare l’interesse dei minori.
La casistica è ampia e condiziona variamente anche le decisioni di collocazione prevalente dei minori presso uno o l’altro genitore separandi. Il sentimento di buon senso, anche in questo ambito, dovrebbe guidare i comportamenti degli ex. E’ quanto mai opportuno che i figli siano introdotti con gradualità all’accettazione del nuovo compagno/a del genitore e della di lui famiglia.
Tenuto conto che già la separazione di per sé – anche quelle gestite nel minimo della conflittualità – è un evento traumatico per i figli, a tutte le età, il ritrovarsi a convivere, da subito, con figure estranee, può aggiungere altro disagio.